Pierio Valeriano,

Hieroglyphica siue de sacris Aegyptiorum literis commentarii, Basilea, 1556.

Collocazione: NN.IV.17

 

Titoli fuorvianti. Ecco un interessante categoria, applicabile al bel volume Hieroglyphica siue de sacris Aegyptiorum literis commentarii commentari di Giovanni Pietro Dalle Fosse, noto con il nome di Pierio Valeriano, stampato a Basilea nel 1556, di cui la Biblioteca possiede uno splendido esemplare.

Per chi si aspettasse di trovare traccia dei geroglifici nilotici non ne trarrebbe soddisfazione, poiché a partire dall’umanesimo, e sulla scorta del Hieroglyphica di Orapollo (fittizio autore di data imprecisata) sui geroglifici era nata una vera e propria pseudoscienza. Essi erano considerati simboli criptici, creati per adombrare idee divine.

Ed è infatti di emblemi, figure simboliche accompagnate da motti, che tratta il Valeriano. Nel suo libro i geroglifici si fondono con il simbolismo dei lapidari e dei bestiari medievali e danno vita ad un catalogo di immagini che sarà utilizzatissimo da svariati artisti. Li ritroviamo come decorazioni nelle opere di Mantegna, Leonardo, Pinturicchio, ma anche il famoso tipografo Aldo Manuzio ne farà ricorso. Sceglierà come “logo” per le sue edizioni aldine l’immagine di un delfino avvinto ad un’ancora, da allora un emblema perpetuo delle sue produzioni editoriali.

Emblema

Emblema

Emblemi

Emblemi

Dettaglio opera

Dettaglio opera