Fulvio Pellegrino Morato
Del significato de colori e de mazzoli. Di Fvlvio Pellegrino Morato Mantouano. Di nuouo ristampato, et con diligenza corretto.
[Venezia, presso Presegni-Viani, post 1544]
Edizione sine notis; marca tipografica sul frontespizio associata a Comino Presegni, Alessandro Viani, e Vincenzo e Bernardino Viani. Presegni (fl. 1593-1608), tipografo originario di Presegno in val Sabbia, attivo a Venezia e a Brescia; A. Viani (fl. 1544-1570), tipografo a Venezia; V. e B. Viani (fl.1570- 1582), tipografi attivi a Venezia, probabilmente eredi di A. Viani.
32 c. ; 8° (mm 145×100); fascicolatura: A-D8; car. cors.; capilettera silografici istoriati o fioriti; legatura coeva costituita da quadranti in cartoncino rigido; sul dorso titolo manoscritto ad inchiostro “Morato Mazzuoli e Colori”.
Dedica dell’autore al conte Alfonso Contrario di Ferrara.
Note di possesso: nota manoscritta ad inchiostro sul frontespizio “Collegij Soletani”.
La nota di possesso rinvia al lascito di Federico Soleto per mezzo del quale venne istituito un collegio annesso all’Ospedale di S. Maria della Scala a Siena: il collegio fu fondato con l’eredità di Federico Soleto allo scopo di educare e istruire dodici fra i più intelligenti giovani esposti. Federico Soleto, anch’egli figlio dell’Ospedale di S. Maria della Scala, divenuto in seguito computista generale della Camera Apostolica in Roma, sotto il Pontificato di Urbano VIII (1568-1644), lasciò a titolo di donazione mortis causa nell’anno 1644 all’Ospedale di S. Maria della Scala la maggior parte dei suoi beni.
Il Collegio fu soppresso dal granduca di Toscana Pietro Leopoldo (1747-1792) con rescritto 15 dicembre 1783, e la biblioteca del Collegio insieme a quella dell’Ospedale furono trasferite alla Biblioteca Pubblica degli Intronati di Siena.
Provenienza: acquisto, presso libreria antiquaria Coenobium di A. Santero (Asti), 2014
Collocazione: ARCO. 102
Fulvio Pellegrino Morato (m. 1549), letterato e professore di lettere nato a Mantova, visse alla corte di Ferrara, dove si trasferì stabilmente nel 1520, al servizio di Alfonso I d’Este (1476-1534) come precettore dei figli Ippolito (1509-1572) e Francesco
(1516-1578); ricoprì l’incarico di maestro pubblico di latino nel 1532 a Vicenza; nel 1539 ritornò a Ferrara dove tra 1545 e 1546 ottenne l’incarico di lettore di retorica, oratoria e autori latini presso la facoltà di arti e medicina dello Studio.
Nel 1535 fu edita a Venezia da Giovanni Nicolini da Sabbio, l’editio princeps della sua opera più fortunata, Del significato de colori e de mazzoli: è un trattato sulle proprietà e sulla simbologia dei colori, con numerosi riferimenti alla mitologia e
alla letteratura classica, arricchito, dieci anni dopo la prima edizione, da una seconda parte relativa al significato dei fiori.