Petrus Lombardus
Sententiae in IV libris distinctae
manoscritto membranaceo, data stimata 1152-1200
Collocazione: Ms. 446
 
La curiosità generalmente più ricorrente fra chi frequenta o visita la biblioteca Teresiana è senza dubbio: “quale sarà il libro più antico?”.
La risposta in realtà è meno facile di quanto si possa pensare. Vi sono alcuni codici antichi, pervenuti in biblioteca grazie a donazioni, lasciti e soppressioni, che al loro interno non recano esplicitamente la data cronica e per i quali solo le attività di studio e di catalogazione in corso permetteranno di attribuire almeno una data stimata. Ma una risposta provvisoria la si può dare.
 
La nostra biblioteca è la felice custode di un palinsesto databile al IX secolo. E considerato che i palinsesti in Europa sono poco più di un centinaio, c’è di che esserne orgogliosi.
Palinsesto si può tradurre letteralmente dal greco “raschiato di nuovo” ( πάλιν + ψηστός) : è quello che noi definiremmo un riuso. Il “nostro” è stato creato nel IX secolo nella grande abbazia di St. Martin di Tours (o secondo un'altra lettura a St. Mesmin di Micy nella zona di Orleans). Ma i manoscritti erano spesso in viaggio, e questo, in un epoca imprecisabile, è giunto fino allo scriptorium di San Benedetto in Polirone, dove deve essere stato di ispirazione per monaci e miniatori.
 
Si trattava di una bibbia di grandi dimensioni, splendidamente decorata con arcate classicheggianti, dipinte di verde e giallo, racchiuse tra capitelli corinzi. Ciò che ci rimane della grafia è una chiarissima carolina, e qualche lettera capitale colorata. Il testo è disposto perpendicolarmente a quello più recente di riscrittura. Su questo testo “inferiore”, infatti, nel XII secolo si è agito di pietra pomice e raschietto (che ha lasciato uno spessore della pergamena insolitamente sottile e parecchi buchi), e dopo aver girato il verso di scrittura è stato steso un secondo manoscritto (il superiore), il Petrus Lombardus, Sententiae in IV libris distinctae. Ovviamente cancellare una pergamena non la riportava mai allo stato originale, e qui risiede la nostra fortuna.
 
Consideriamo che nel XII secolo la richiesta di pergamena si era moltiplicata, a seguito della nascita delle Università, e delle necessità degli studenti, e non era raro per uno scriptorium riutilizzare la pergamena di codici, considerati magari vecchi o danneggiati. La pergamena era un bene prezioso, la cui produzione era lenta e costosa, e le scorte potevano scarseggiare anche per un grande monastero.
 
Questa stratificazione ci ha regalato uno squarcio su quell’enorme progetto di salvaguardia e trasmissione della cultura portato avanti da Carlo Magno. Sia St. Mesmin che St. Martin erano abbazie famose per le loro ricche biblioteche. Guardando attraverso i buchi di queste pergamene possiamo inoltrare il nostro sguardo sulla produzione di uno scriptorium altomedievale, proprio come se sbirciassimo attraverso il buco di una serratura. Un mondo inaspettato, colorato e coltissimo.
 
Dettaglio Palinsesto

Dettaglio Palinsesto

Dettaglio Palinsesto

Dettaglio Palinsesto

Dettaglio Palinsesto con lettera capitale colorata

Dettaglio Palinsesto con lettera capitale colorata