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Herbario nuovo di Castore Durante medico, e cittadino romano : *con due tavole copiosissime, l'una delle erbe, e l'altra delle infermita, e di tutto quello che nell'opera si contiene : *con aggionta de i Discorsi a quelle figure, che erano nell'appendice : *con figure, che rappresentano le vive piante, che nascono intutta Europa, e nell'Indie orientali, e occidentali...,

stampato a Venezia nel 1667,presso Giovanni Giacomo Herz

Collocazione: LL. IV.3

 

Lo sapete che il succo di melagrana sana le ulcere? O che l’orzo fa tornare il latte alle donne? O ancora che i semi delle pesche persiche se masticati curano i vermi? Questi e altri rimedi si possono trovare nell’Herbario Nuovo di Castore Durante medico e cittadino romano. Il Durante è originario di Gualdo Tadino, ma compie gli studi medici a Roma, dove una volta laureato, diventa archiatra di Papa Sisto V e dove, nel 1585, pubblica il suo Herbario, una raccolta di rimedi atti al mantenimento della salute. E’ una ricca collezione di piante, frutti e spezie, provenienti da Europa e Indie Occidentali e Orientali. Ogni pianta è illustrata da una xilografia e da una dettagliata descrizione di proprietà, usi e virtù. Da notare la presenza di piante per noi oggi scontatissime, come ad esempio la zucca, ma quasi una novità per l’epoca. Chissà che strano gusto deve essere sembrato ai primi assaggiatori europei.

 

Paolo Fumagalli,

Pompeia, trattato pittorico, storico e geometrico. Opera disegnata negli anni 1824 e 1830. Incisa e pubblicata da P.F.,

Firenze, a spese dell’autore, [1830?]

Collocazione:  XXXIII.F.3.

 

Il genere letterario della guida turistica nasce nel XIX secolo sull’onda del Grand Tour, il viaggio di iniziazione culturale che spingeva i giovani, in particolare del Nord Europa, a visitare i paesi mediterranei e le loro antichità. Ovviamente l’Italia era una delle mete più frequenti e ambite: in nessun altro luogo al mondo era possibile la compresenza di antichità classiche e suggestioni romantiche.

Le nostre sale teresiane conservano diversi volumi antichi che potrebbero ricadere sotto questa categoria. Oggi abbiamo modo di ammirare Pompeia, trattato pittorico, storico e geometrico, stampato a Firenze da Paolo Fumagalli, in lingua italiana e francese. L’autore aveva a Firenze una tipocalcografia nella quale stampava grandi opere illustrate, e infatti a corredo del testo troviamo delle stupende tavole che ritraggono scorci di Pompei, la città romana sepolta dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., e riportata alla luce, per volere di Carlo III di Borbone, a partire dal 1748. Pompei, al pari di Roma, entrò da subito nel novero delle mete imprescindibili per giovani aristocratici e opere di questo tipo non potevano che andare incontro alle loro esigenze.

 

 

 

Ferdinando Galli Bibiena,

Direzioni della prospettiva teorica corrispondenti a quelle dell’architettura. Istruzione a’ giovani studenti di pittura, e architettura nell’Accademia Clementina dell’Instituto delle scienze, raccolte da Ferdinando Galli Bibiena...,

Lelio Dalla Volpe, Bologna, 1753

Collocazione: LXVI. H.46/II

 

Vi sono libri antichi che potrebbero ancora oggi essere utilizzati da geometri ed architetti, continuando ad essere innovativi e fonte di ispirazione. Nel grande patrimonio della Biblioteca Teresiana troviamo diversi testi dedicati ad ingegneria, architettura e prospettiva.

Uno dei più interessanti potrebbe essere Direzioni della prospettiva teorica dell’architetto, scenografo e trattatista Ferdinando Maria Galli Bibiena, stampato a Bologna nel 1753, e dedicato a San Petronio, patrono cittadino. Nelle tavole ad accompagnamento del trattato il Bibiena, già a servizio per 28 anni di Ranuccio Farnese a Parma, crea meravigliosi ed elaborati sfondi prospettici. Essendo egli anche ideatore di spettacoli pirotecnici e teatrali possiamo solo immaginare quale suggestione i suoi allestimenti lasciassero a chi aveva la fortuna di potervi assistere.

 

Abu Al-Hasan Al-Mukthar Ibn Al-Hasan Ibn Sa'dun Ibn Butlan,

Tacuinum sanitatis,

cc.2r-52v, manoscritto cartaceco, inizi secolo XV.

Collocazione: Ms. 741

 

“We are all made of stars”, siamo fatti della materia delle stelle, cantava un noto musicista americano. E in effetti questo è un convincimento che viene da lontano e che possiamo riscontrare anche in uno dei bellissimi manoscritti conservati in Teresiana.

Stiamo parlando del Tacuinum sanitatis scritto da Ibn Butlan(o Elluchaseam Elimithar), medico armeno cristiano vissuto nel XI secolo, che noi abbiamo grazie ad una trascrizione di inizio del XV secolo. Essendo egli, oltre che medico, conoscitore e studioso di astronomia, crea un sistema matematico geometrico di regole per il mantenimento della salute. Ai nostro occhi ecco apparire delle tavole astronomiche al cui interno sono enumerati i temperamenti di base, in relazione alle cose naturali e alle costellazioni. Nelle intenzioni dell’autore un manuale pronto all’uso per il riequilibrio dei flemmi e per la riconquista di una pronta guarigione.

Non ci fossero in mezzo le imprescindibili scoperte scientifiche-mediche degli ultimi 200 anni, verrebbe quasi voglia di provare ad utilizzarlo.

 

 

 

Antonio Possevino,

Doct. Antonii Possevini iunioris philosophi, et medici mantuani, Gongaga. Calci Operis addita Genealogia totius familiae, Mantova,  Aurelio & Lodovico Osanna, 1617

Collocazione: Sala Mss Rari 74

 

A giudicare dalla quantità di dipinti che ci sono giunti dobbiamo immaginare che i Gonzaga, come ogni altra famiglia regnante, ci tenessero moltissimo a mostrare ai propri contemporanei (e ai posteri) le loro imprese, gli avvenimenti salienti che li avevano contraddistinti, e ovviamente i loro volti. Universalmente nota è la Camera degli Sposi nella quale Andrea Mantegna ritrae tutta la famiglia del marchese Ludovico, non dimenticando neppure l’amatissimo cane Rubino, così come la Trinità di Pieter Paul Rubens, in cui vediamo la famiglia del Duca Vincenzo.

Nella nostra biblioteca è conservato quello che potrebbe essere considerato il pendant cartaceo di tutto ciò. Si tratta della Genealogia totius familiae di Antonio Possevino Jr, stampato a Mantova nel 1617, per i tipi dei fratelli Osanna, tipografi ducali. Il volume apre con una galleria di ritratti a partire dal capostipite Luigi Gonzaga, per arrivare a Ferdinando, Duca di Mantova e marchese del Monferrato, e segue con un accurata trattazione ed un accuratissimo albero genealogico. 

Un volume importante e rarissimo che in poche immagini è in grado di rievocare tutto il fasto dei Signori di Mantova.

Dettaglio manoscritto

Dettaglio manoscritto

Ritratti

Ritratti

Dettaglio manoscritto

Dettaglio manoscritto