Accademia degli Invaghiti di Mantova. Stanze composte da alcuni gentili huomini ...

 

Accademia degli Invaghiti di Mantova
Stanze composte da alcuni gentili huomini dell’Academia de gli Inuaghiti in lode d’alcune gentildonne mantouane.

In Mantova, per Filoterpse e Clidano Philoponi fratelli, ai 6 di gennaio 1564.
[20] c. ; 4° (mm 190×132); editio princeps; marca editoriale sul frontespizio; iniziale silografica (c. A1r); fascicolatura: A-E4; car. cors. rom.; legatura in cartoncino rigido rivestita in piena pelle verde; sul dorso, ornato in filetti e motivi floreali dorati a delineare comparti, è riportato il titolo in lettere maiuscole a stampa dorate: “STANZ. IN LOD. DELLE MANT. – MANT. 1564”.
Elenco manoscritto in ordine alfabetico ma incompleto delle donne dedicatarie dei versi (c. E4r).

Nota di possesso: ex-libris a stampa di tipo epigrafico “TAMMARO DE MARINIS”, in lettere maiuscole incollato sul verso della coperta anteriore.

Provenienza: acquisto, presso libreria antiquaria Chartaphilus, libri antichi e rari di G. Cattaneo (Milano), 2012.

Collocazione: ARCO.1


L’Accademia degli Invaghiti fu una società musicale e letteraria fondata a Mantova nel 1562 da Cesare I Gonzaga (1530-1575). I componimenti poetici, composti dagli accademici, sono dedicati alle gentildonne delle principali famiglie del territorio mantovano.

Tammaro de Marinis (1878-1969) bibliofilo, libraio e collezionista. Agli inizi del 1900 si trasferisce da Napoli a Firenze e inizia a lavorare presso la libreria di Leo Olschki che lascia nel 1904 per aprire una propria libreria antiquaria che chiuderà nel 1924. Tre episodi sottolineano l’eccezionalità della sua figura: la mostra della legatura artistica italiana nel 1922 a Palazzo Pitti a Firenze, quella del manoscritto e del libro antico italiano nel 1926 a Parigi e il rientro in Italia della Bibbia di Borso d’Este, manoscritto pergamenaceo databile alla seconda metà del 1400, che fu acquistato ad un’asta dal senatore Giovanni Treccani (1877-1961) nel 1923 a Parigi e ora conservato alla Biblioteca Estense di Modena. De Marinis fu direttore della sezione “Libro e Manoscritto” per l’Enciclopedia Italiana Treccani. Tra il 1962 e il 1964 la Fondazione Giorgio Cini di Venezia acquisì tramite donazione dello stesso De Marinis la sua biblioteca composta da circa 2000 volumi di bibliologia, bibliografia, miniatura, collezionismo e legatura. De Marinis, svolse anche il ruolo di consigliere di Cini per gli acquisti librari e fu autore di molti interventi e pubblicazioni di bibliologia e bibliografia.

Francesco Sansovino. Ragionamento di m. Fran. Sansouino ...

Francesco Sansovino
Ragionamento di m. Fran. Sansouino. Nel quale breuemente s’insegna a giouani huomini la bella arte d’amore.

In Mantoua, [Venturino Ruffinello], 1545.
16 c. : 8° (mm 160×105); fascicolatura: A-D4; car. cors. e rom.; fleurons silografici sul frontespizio; legatura ottocentesca in vitello nocciola con doppio tassello sul dorso, in lettere maiuscole dorate “SANSOVINO – RAGIONAMENTO D’AMORE” e “MANTOVA 1545”; dorso delineato a comparti con nervi e ornato da fregi dorati; fleurons dorati ai piatti anteriore e posteriore; risguardi anteriore e posteriore in carta marmorizzata; segnalibro a nastrino di seta verde/rosa/giallo; tagli dorati.

Dedica dell’autore a Gaspara Stampa (1523-1554), poetessa veneziana di origini padovane, famosa anche come cantante e suonatrice di liuto (c. A2r-v).

Provenienza: acquisto, presso Scriptorium studio bibliografico S. Bassi (Mantova), 25 ottobre 2019.

Collocazione: ARCO.114

Francesco Sansovino (1521-1586), figlio del celebre architetto e scultore Iacopo Tatti detto il Sansovino, fu un poligrafo molto attivo, autore di versi, di prose letterarie, storiche, retoriche, di traduzioni, editore e commentatore di classici. Preferì alla carriera giuridica, la professione di letterato che gli permise il contatto con il fervido mondo delle stamperie della Repubblica di Venezia tanto da aprire nel 1560 una propria bottega all’insegna della “luna crescente”. Il Ragionamento fu ristampato sempre nel 1545 senza indicazione del luogo di stampa e del nome del tipografo ma la marca tipografica al frontespizio col motto Virtute duce comite fortuna, indica l’edizione veneziana del tipografo Giovanni Griffio.
L’opera si inserisce in quel filone della letteratura cinquecentesca che focalizza nella tematica dell’arte amatoria, l’oggetto delle sue trattazioni dedite ad affermare ed imporre un fine idealistico dell’amore. Una letteratura di consumo e di intrattenimento che ha come fine quello di allietare gli animi dei lettori e contemporaneamente quello di impartire consigli critici e pratici: è il caso del Ragionamento di Sansovino nel quale, uno dei due interlocutori, Panfilo, istruisce il giovane Silio all’arte della seduzione.

Leonardo Arrivabeni. De’ madriali in loda d’alcune dame mantoane ...

Leonardo Arrivabeni
De’ madriali in loda d’alcune dame mantoane del co. Leonardo Arriuabeni il vago academico inuaghito parte prima.

In Mantova, presso Aurelio & Lodouico Osanna fratelli, stampatori ducali, 1625.
18 [i.e. 79], [15] p. ; 8° (mm 150×105); marca editoriale sul colophon; fascicolatura: A-F8 (c. F4 bianca); car. cors. rom.; p. 79 è erroneamente numerata 18; fregi e iniziali silografici; legatura in cartoncino rigido rivestito in carta decorata; sul dorso è presente un tassello con impresse lettere maiuscole a stampa dorate: “LODI A DAME MANTOANE”.
Dedica dell’autore a Caterina de’ Medici (1593-1629) consorte di Ferdinando Gonzaga (1587-1626), duca di Mantova e Monferrato (c. A2r-A3r).
Note di possesso: nota manoscritta ad inchiostro sul frontespizio “Fran. Bulgarinis”.

Provenienza: acquisto, presso libreria antiquaria Coenobium di A. Santero (Asti), 2014

Collocazione: ARCO.36

Leonardo Arrivabeni (fl.1549-1559), accademico degli Invaghiti. L’opera contiene componimenti poetici dedicati ad alcune donne delle principali famiglie mantovane, di cui l’autore stila un indice alfabetico in fine al testo.