[Gazzetta di Mantova]
N. 50 Mantoua 15. Decembre 1673.
N. 37 Mantoua 14. Settembre 1674.
N. 51 Mantova 22. Decembre 1701.
N. 2 Mantova 26. Gennaio 1798.
Provenienza: acquisto da privato, 1 dicembre 2014 e 30 aprile 2020
Collocazione: GR.122

Nel giugno 1664, per concessione del duca Carlo II Gonzaga-Nevers (1629-1665), venne pubblicato a Mantova dalla tipografia Osanna, il primo foglio di notizie politiche a cadenza settimanale: non aveva per ora assunto il nome di gazzetta come testata e difatti l’intestazione era caratterizzata esclusivamente dal numero progressivo di uscita, dal luogo di pubblicazione “Mantova” e dalla data; il testo era disposto a pagina piena sulle quattro facciate del foglio piegato in due ed esponeva tutte le notizie divise per luogo e giorno di provenienza. La redazione venne affidata a Salvatore Castiglioni, fratello del più noto pittore di corte Giovanni Benedetto detto il Grechetto (1609-1664), ma alla morte di Carlo II venne sollevato dall’incarico e sostituito dagli stessi Osanna che detennero il monopolio tipografico del foglio fino al 1691.

Agli Osanna subentrò in qualità di stampatore ducale, Giambattista Grana, tipografo di origini veneziane, che acquisì il privilegio di stampa del foglio fino al 1711. La direzione affidata a Grana si distinse, rispetto alla precedente, per una novità redazionale. Dal n. 27 del 22 maggio 1692 apparve in calce al foglio il nome dello stampatore, In Mantova, per Gio. Battista Grana, Stampatore Ducale, Con licenza de’ Superiori, per poi mutare, dal 1707, periodo di transizione dalla fine del dominio
della famiglia Gonzaga all’avvento del dominio austriaco, In Mantova, per Gio. Battista Grana, Con licenza de’ Superiori e In Mantova nella Stamperia Imperiale di Gio. Battista Grana, Con licenza de’ Superiori. Durante la sua gestione, Grana introdusse, inoltre, un’innovazione editoriale: la stampa di fogli supplementari al foglio ordinario, detti appunto Supplimenti, ideati per porre particolare e dettagliata attenzione ad avvenimenti militari e politici; vere e proprie edizioni straordinarie come quella aggiunta al n. 32 del 12 agosto 1705 che riporta l’intitolazione “profetica”, Supplimento della Gazzetta di Mantova.

Alberto Pazzoni (m. 1737), tipografo di origini parmensi, locatario della tipografia dei padri benedettini del Monastero di Polirone, che venne poi trasferita, nel 1698, a Mantova presso l’Ospizio di Ognissanti, ricevette nel 1711 il privilegio della stampa degli avvisi politici, privilegio che conservò fino al 1737. Dal n. 14 del 3 aprile 1711, l’impaginazione grafica del foglio subì alcune modifiche: il testo venne disposto su due colonne; la prima notizia, sempre proveniente da Vienna, fu caratterizzata da un capolettera dove campeggiò l’aquila bicipite quale segno di fedeltà all’Austria; in calce ricorse il nome dello stampatore, In Mantova, Appresso Alberto Pazzoni Stampatore Imperiale, Con Lic. de’ Sup., il cui testo fu variato, In Mantova nella Stamperia di S. Benedetto, per Alberto Pazzoni Impressor Arciducale. Con Lic. de’ Sup., per ricezione di un’istanza dei padri benedettini di Mantova, in quanto ancora proprietari della tipografia.

Pazzoni nominò erede universale il fidato dipendente Giuseppe Ferrari (1711- 1780), il quale nel 1739 iniziò a gestire una propria officina tipografica, ricevendo dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria il privilegio di “stampatore ducale a vita”, che venne però revocato ai suoi eredi nel 1797 in seguito all’occupazione francese. Ferrari, per debita riconoscenza, mantenne inalterata l’impaginazione del foglio data da Pazzoni ed in calce non indicò il proprio nome ma, per l’Erede di Alberto
Pazzoni, eliminando, dalla fine del 1739, il riferimento alla Stamperia di S. Benedetto. Curiosa la nota manoscritta in calce al foglio n. 17 del 26 aprile 1737, dove si legge: “Alli 25. Aprile alle ore 10. Morì Alberto Pazzoni Stampatore Arciducale
e la sua morte fu universalmente compianta per le sue qualità”. La conduzione di Giuseppe Ferrari apportò un’innovazione dal n. 6 del 10 febbraio 1741 fino al n. 52 del 29 dicembre 1758: per la prima volta comparì un’intitolazione di rilievo e il
foglio venne denominato Ragguagli universali di Europa e di altri luoghi, con al centro lo stemma asburgico dell’aquila bicipite, poi si ritornò al modello dell’avviso seicentesco privo di testata.

L’occupazione militare delle truppe napoleoniche nel mantovano procurò una certa irregolarità nella pubblicazione delle notizie politiche del tempo: tra varie interruzioni, il 6 marzo 1797 venne diffuso un numero dedicato alla cronaca cittadina, Notizie di guerra, poi il foglio venne pubblicato da Salvatore Ferrari, figlio di Giuseppe, per 33 numeri solo nell’anno 1798. Era privo di titolo, con la semplice indicazione del numero progressivo d’uscita, del luogo di pubblicazione “Mantova” e delle date sia del calendario gregoriano che repubblicano; ai lati del margine superiore del foglio, rispettivamente a destra e a sinistra, le parole Libertà e Eguaglianza e le notizie da Parigi occuparono il primo posto. Con l’inizio di aprile del 1805 il foglio riprese la pubblicazione sempre sotto l’insegna per l’Erede di Alberto Pazzoni; dal n. 1 del 3 gennaio 1807 il foglio diventò bisettimanale e adottò il titolo Gazzetta di Mantova. Dal n. 53 del 4 luglio 1809 la Gazzetta acquisì due modeste testate, Il Telegrafo del Mincio e Il Giornale del Dipartimento del Mincio e dal n. 1 del 4 gennaio 1812 la testata del foglio mantovano alternò la denominazione tra Gazzetta del Mincio e Giornale del Dipartimento del Mincio.

Dal n. 11 del 7 febbraio 1816, il foglio tornò ad essere intitolato Gazzetta di Mantova per rimanere tale fino al 1920. Importanti furono le innovazioni e le trasformazioni riguardanti la redazione e l’edizione della Gazzetta in questo periodo: nel 1827 il nuovo tipografo, Luigi Caranenti (m. 1831) introdusse i supplementi, i Gazzettini straordinari, una rubrica, “l’Appendice letteraria” che diffuse notizie di arte, scienza e storia e la testata del foglio venne ornata al centro dal busto di Virgilio; con Antonio Mainardi (1801-1885) la Gazzetta si arricchì di notizie riguardanti il commercio e l’agricoltura e dal 1850 diventò trisettimanale, poi finalmente quotidiano dal 1 gennaio 1866 privilegiando informazioni di carattere locale.

Nel ventennio fascista l’unico quotidiano diffuso fu La Voce di Mantova; la Gazzetta di Mantova riprese ininterrotta la sua pubblicazione dal 21 luglio 1946.