La Biblioteca Teresiana conserva un cospicuo numero di fondi di persona acquisiti tramite lasciti testamentari, donazioni e forme di deposito o comodato d’uso da parte di esponenti della cultura, ecclesiastici, politici, professionisti, artisti, studiosi di origine o di adozione mantovana. Si tratta di fondi di varia natura: librerie private ma anche fondi compositi, che possono includere documenti, carteggi, disegni, e, in alcuni casi, beni storico-artistici e collezioni naturalistiche.

L’acquisizione di tali tipologie di fondi ha accompagnato la storia della Biblioteca fin dalle sue origini ed ha contribuito alla definizione di una parte sempre più rilevante del patrimonio complessivo della Biblioteca. A titolo esemplificativo vengono, di seguito, indicati alcuni tra i fondi di persona conservati in Biblioteca.

Acquisizioni del XIX secolo sono il fondo librario e documentario del gesuita e letterato mantovano Saverio Bettinelli (Mantova 1718-1808); il fondo dello studioso, diplomatico, viaggiatore e collezionista mantovano Giuseppe Acerbi (1773-1846), composto da carte personali, diari e taccuini di viaggio, manoscritti relativi ai viaggi in Europa e alla permanenza in Egitto come console d’Austria, il carteggio, un erbario e una collezione di minerali e pietre preziose. Sempre nell’Ottocento la Biblioteca ha accolto il fondo, carte e carteggio, del professore, letterato e bibliotecario Ferdinando Negri (1792-1863), e la sua biblioteca composta da circa 8000 volumi.

Acquisizioni della prima metà del Novecento sono il fondo documentario e librario del filosofo, critico d’arte, professore e docente di estetica Mario Pilo (1859-1920) e il fondo documentario del filosofo Roberto Ardigò ( 1828-1920).

Nella seconda metà del Novecento vanno ad arricchire il patrimonio della Biblioteca la libreria dell’economista mantovano Eugenio Masé Dari (1864-1961); il fondo librario e archivio dell’ingegnere Cesare Premazzi (1899-1980); il fondo Francesco (1870-1931) ed Ettore Campogalliani (1903-1992), che comprende, oltre a lettere familiari, fotografie e ritratti, copioni autografi, burattini, locandine e borderò degli spettacoli realizzati da Francesco, commediografo, attore e burattinaio, al quale si affiancava, sovente, il figlio Ettore, compositore, pianista e insegnante di pianoforte e canto.  

Di proprietà di Regione Lombardia e in deposito a seguito di specifica convenzione nel 1998, rinnovata nel 2019, è il fondo dell’ingegnere e patriota Attilio Mori (1810-1864).

Acquisizioni del XXI secolo sono l’archivio e raccolta libraria di circa sei mila volumi di Vittore Colorni (1912-2005), docente storico del diritto, presidente dell’Accademia Virgiliana di Mantova dal 1963 al 1971, autore di saggi e pubblicazioni sugli ebrei in Italia e sulla comunità di Mantova e del Mantovano; l’archivio e la biblioteca, sopravvissuta ai bombardamenti della seconda guerra mondiale e alle distruzioni conseguenti alle leggi razziali di Umberto Norsa (1866-1943), studioso di lingue e letterature e traduttore dall’inglese, francese, tedesco, polacco, russo, ungherese, ebraico, sanscrito; la libreria e archivio dello storico e docente di Storia del Risorgimento, presidente dell’Istituto per il Risorgimento di Mantova Renato Giusti (1921-1984). 

A questi si aggiungono il fondo librario e le carte dello storico dell’arte Ercolano Marani (1914-1994), la biblioteca e l’archivio di lavoro della storica dell’arte Chiara Tellini Perina (1937-2010) e il fondo del padre, pittore, Giulio Perina (1907-1985); il fondo di Aldo Signoretti (1925-2015) regista e scenografo mantovano, con un lungo sodalizio con l’Accademia Teatrale Francesco Campogalliani, all’interno della quale ricoprì dapprima il ruolo di scenografo e successivamente quello di regista e di direttore artistico fino al 2009; l’archivio con una piccola biblioteca del pittore Giuseppe Facciotto (1904-1945); parte del fondo documentario e librario del giornalista e artista futurista Mino Somenzi (1899-1948).

L’acquisizione della raccolta libraria della Fondazione della Banca Agricola Mantovana, composta da una sessantina di volumi antichi e da più di 6000 volumi moderni, ha permesso alla Biblioteca di arricchire ulteriormente la sezione delle pubblicazioni sulla storia locale.