Fondo Giuseppe Acerbi

Collocazione: BcMn, Fondo Giuseppe Acerbi, b. IX, fasc. 1

 

Mantova e il suo territorio sono celebri per avere dato i natali ad una grandissima varietà di personaggi illustri. Tra scrittori, compositori, pittori, cuochi, cabalisti l’elenco sarebbe veramente lungo.

Tra i tanti oggi vogliamo fermare l’attenzione su Giuseppe Acerbi.

Nato a Castel Goffredo nel 1773 da famiglia aristocratica, istruito dall’abate Saverio Bettinelli, dopo una laurea in giurisprudenza a Milano, intraprese il primo di una lunghissima serie di viaggi. Destinazioni iniziali l’Europa settentrionale, Germania, Svezia, Lapponia fino a Capo Horn. Da là ridiscese approdando in Gran Bretagna. Soggiornò svariati anni a Londra, dove pubblicò un resoconto dei suoi viaggi, e in seguito a Parigi, città nella quale ebbe modo di conoscere Napoleone Bonaparte, incuriosito dalle esplorazioni del mantovano. Ottenne ruoli diplomatici di rilievo e, dopo un soggiorno a Vienna, tornò a Milano dove diede vita alla famosa rivista culturale “La Biblioteca Italiana”.

Nel 1826 fu inviato come console ad Alessandria d’Egitto e si appassionò all’egittologia, disciplina che in quegli anni muoveva i suoi primi passi. Partecipò alla missione archeologico scientifica franco-italiana del 1828, lavorando al fianco di Jean Franҫois Champollion, impegnato in quegli anni nella decifrazione dei geroglifici. In quell’occasione raccolse una grande quantità di disegni, appunti e reperti. Al suo ritorno in Italia, vent’anni più tardi, donò la sua splendida collezione egizia alla città di Mantova (ora conservata presso Palazzo Te), mentre documenti, lettere, volumi, e una piccola collezione mineralogica e botanica furono affidati alla nostra Biblioteca Teresiana.

Presentiamo qui un minuscolo “assaggio” di questo fondo. Le carte fanno parte dell’archivio Acerbi e, quelle conservate in questa busta, riportano il resoconto dell’esplorazione dei sepolcri dei Re della Vallata di Biban el Moluk (nella zona di Luxor). Colpisce l’estrema cura con la quale l’Acerbi disegna ordinatamente i vari geroglifici, ma anche l’ambiente circostante alle sepolture, delineando in rapidi schizzi d’inchiostro alberi e rocce. Sfogliando queste carte sembra quasi di percepire il calore del deserto e il rumore degli scavi che si dovevano svolgere attorno all’Acerbi in quei momenti.

Un autentico egittologo mantovano, nascosto tra gli scaffali della BibliotecaTeresiana.

Dettaglio Fondo Acerbi

Dettaglio Fondo Acerbi

Le carte fanno parte dell’archivio Acerbi e, quelle conservate in questa busta, riportano il resoconto dell’esplorazione dei sepolcri dei Re della Vallata di Biban el Moluk (nella zona di Luxor).
Dettaglio Fondo Acerbi

Dettaglio Fondo Acerbi

Colpisce l’estrema cura con la quale l’Acerbi disegna ordinatamente i vari geroglifici, ma anche l’ambiente circostante alle sepolture, delineando in rapidi schizzi d’inchiostro alberi e rocce.
Dettaglio Fondo Acerbi

Dettaglio Fondo Acerbi

Sfogliando queste carte sembra quasi di percepire il calore del deserto e il rumore degli scavi che si dovevano svolgere attorno all’Acerbi in quei momenti.
Dettaglio Fondo Acerbi

Dettaglio Fondo Acerbi

Un autentico egittologo mantovano, nascosto tra gli scaffali della BibliotecaTeresiana.