Giacomo Filippo Foresti,
Supplemento de le chroniche vulgare nouamente dal venerando patre frate Iacobo Philippo del Ordine heremitano primo auctore agionto…,
Venezia, Giorgio Rusconi, 1508
Collocazione: EE.IV.15
Il 2020 è stato un anno a dir poco particolare. Una pandemia globale in un anno bisestile a conclusione del quale vi è stato anche un allineamento planetario Giove-Saturno, non certo raro ma sicuramente inusuale, ci porterebbe a credere di avere vissuto un periodo insolito. In realtà chi frequenta testi e cronache antiche sa quanto la storia del mondo sia stata bizzarra e quanto, fin dai tempi più remoti, gli uomini abbiano sentito la necessità di riordinare gli eventi.
Tra gli scaffali della seconda Sala Teresiana è custodito un bel volume di Giacomo Filippo Foresti, monaco eremitano dell’ordine agostiniano, il Supplemento de le chroniche, stampato a Venezia nel 1508, una vera a propria storia del mondo el qual comenza da principio del mōdo (mondo) infino al anno de la nostra salute MCCCCCIII. È un’opera di compilazione, una vera e propria cronologia, ordinata per anni, dei fatti storici notevoli. Il Foresti trae ispirazione, tra gli altri, dalla Genealogia deorum del Boccaccio, ma del testo colpiscono soprattutto le xilografie che accompagnano i vari capitoli.
Partendo dall’origine dei tempi l’autore sceglie di proporci una bellissima immagine della creazione della donna: un piccolo paradiso terrestre ricolmo di creature, un Adamo addormentato dal cui fianco fuoriesce una piccola Eva, accompagnata dalla mano di Dio, e tutto attorno un mare pullulante di mostri marini, sirene e pesci. Si prosegue con altri episodi biblici: l’uccisione di Abele, la torre di Babele, la distruzione di Sodoma e Gomorra, l’arca di Noè e poi la descrizione delle città. Dalle più antiche, Alessandria, Roma, per arrivare a quelle contemporanee.
Tra queste figura anche un’irriconoscibile e fantasiosa Mantova, città di cui certo il Foresti ebbe modo di sentire parlare, essendo egli bergamasco e vissuto fra Brescia, Venezia e Ferrara.
Se consideriamo che il Foresti narra di aver vissuto in prima persona il terribile terremoto che colpì Brescia nel 1471 e di aver contratto la peste che imperversava in città nel 1478, da cui riuscì miracolosamente a guarire, forse anche questo 2020 non gli sarebbe sembrato poi più drammatico e inusuale di tantissimi altri anni narrati nella sua opera.
Xilografia - Uccisione di Abele
XIlografia - Torre di Babele
Xilografia - Città di Mantova
Xilografia - Adamo ed Eva nel giardino dell'Eden
Xilografia - Creazione della donna