Giovanni Benedetto Ceva

De lineis rectis se invicem secantibus statica constructio

Milano, Lodovico Monza, 1678

Collocazione: B.III.2

 

Tra le convinzioni più comuni circa le biblioteche storiche vi è quella secondo la quale le collezioni librarie ivi contenute, siano esclusivamente a carattere letterario o religioso. In realtà nelle biblioteche antiche, esattamente come in quelle contemporanee, si possono trovare testi circa le più svariate argomentazioni.

Oggi infatti vi presentiamo un piccolo trattato matematico, il De lineis rectis se invicem secantibus statica constructio, ad opera del milanese Giovanni Benedetto Ceva, dato alle stampe nel 1678. Il libro, dedicato al Duca di Mantova Ferdinando Carlo, riporta il cosiddetto “teorema di Ceva” riguardante il punto di incontro delle bisettrici di poligoni e poliedri. Una teorizzazione importante perché prefigura temi e problemi della successiva geometria analitica e della proiettiva, di cui il nostro autore può dirsi uno dei predecessori.

Ceva passerà quasi tutta la vita a Mantova, al servizio dei Gonzaga, mettendo le sue capacità matematiche al servizio della idrodinamica come commissario della Camera arciducale. Un personaggio di grande rilevanza per i mantovani, se nel 1708, al momento della conquista austriaca, la popolazione di un quartiere della città lo scelse come suo delegato per giurare fedeltà al nuovo assetto politico. A custodirne la memoria ci rimangono oggi le sue opere conservate tra i preziosi scaffali della Teresiana.

Illustrazione Teorema

Illustrazione Teorema

Illustrazione teorema

Illustrazione teorema