Mario Equicola
De bello tvrcis inferendo svasoria prima [-tertia].
[Roma?, s.n.], 1519 Mense Iunio.
Luogo di pubblicazione presunto; tre parti in un volume, [66] c. : 4° (mm 208x150); fascicolatura: [A]4 B-D4 E6 (parte prima), A-E4 (parte seconda), A-F4 (parte terza); car. rom.; iniziali silografiche; sul frontespizio della parte prima è presente un’incisione silografica con l’impresa di papa Leone X (1475-1521); legatura ottocentesca con quadranti in cartone rivestiti in pergamena rigida; sul dorso è presente un tassello diviso da filetti dorati con impresse lettere maiuscole a stampa dorate: “MARII AEQUICOLAE/DE BELLO TURCIS/1519”; tagli di testa, di piede e davanti rossi.
Dediche dell’autore a papa Leone X (parte prima, c. [A1v]), al cardinale Egidio da Viterbo (1469-1532), legato pontificio per la costituenda lega di Carlo V (parte seconda, c. A1v), a Ercole Gonzaga (1505-1563), secondogenito di Isabella d’Este e Francesco II Gonzaga (parte terza, c. A1v).
Provenienza: acquisto, presso Scriptorium studio bibliografico S. Bassi (Mantova), 29 aprile 2020
Collocazione: ARCO.118
Mario Equicola (1470-1525), assunse, nel 1497, il ruolo di segretario personale di Margherita Maloselli, moglie di Sigismondo Cantelmo (1455-1519), presso la corte di Ferrara, dove intesse rapporti con illustri letterati quali, Ludovico Ariosto e Pietro
Bembo. Nel 1507 intraprese un viaggio a Mantova, al seguito di Margherita, presso la corte gonzaghesca, dove fu molto apprezzato da Isabella d’Este (1474-1539). La stima della marchesa lo indusse a stabilirsi a Mantova dal 1508 al 1519, assumendo l’incarico di precettore di Isabella, alla quale offrì anche ottimi consigli relativi all’acquisto di libri rari. L’attività di “educatore privato” promosse anche l’iniziativa di alcuni viaggi che effettuarono insieme tra 1514 e 1519 a Milano, Roma, Napoli, Genova e in Provenza. Le morti di Francesco II Gonzaga (1484-1519), consorte di Isabella e del segretario di stato Benedetto Capilupi (1460-1519), gli procurarono la prestigiosa nomina di segretario particolare della marchesa, impegnativo e delicato ruolo che assunse fino alla morte avvenuta nel 1525.
Le tre orazioni del De bello tvrcis traggono origine dal Concilio Lateranense V, convocato nel 1512 da papa Giulio II (1443- 1513) e concluso nel 1517 sotto il pontificato di Leone X. La prima sessione del Concilio fu aperta dall’agostiniano Egidio da Viterbo, ricordato da tutti i partecipanti all’assemblea ecumenica per la sua celebre introduzione in cui denunciava, con estrema onestà, i mali della Chiesa. Nell’ultima sessione il Concilio promulgò un decreto che prescriveva la guerra contro il pericolo ottomano in difesa dell’occidente cristiano. L’opera di Equicola aveva il fine di essere un’esortazione per gli Stati europei, volta all’unione delle forze per intraprendere questa grande impresa diretta alla tutela della religione cristiana cattolica.