Alessandro Benedetti
Il fatto d’arme del Tarro fra i principi italiani, et Carlo Ottauo re di Francia, insieme con L’assedio di Nouara di m. Alessandro Benedetti tradotto per messer Lodouico Domenichi.
In Vinegia, appresso Gabriel Giolito de Ferrari, 1549.
58, [2] c. ; 8° (mm 158×100); marca editoriale sul frontespizio e a c. H3r; fascicolatura: A-G8 H4 (H4 bianca); car. cors. (dedica), car. rom. (testo); capilettera istoriati e fregi silografici; legatura coeva con quadranti in cartone rigido rivestiti in pergamena e mezza legatura in carta decorata; sul dorso è presente un tassello color beige con impresse lettere maiuscole a stampa dorate “BENEDETTI FATTO D’ARME 1549”.
Dedica di Lodovico Domenichi (1515-1564), giureconsulto, filologo, poeta, nonché correttore per l’editore Giolito a Venezia e per Torrentino a Firenze, a Giovan Battista Pizzoni (cc. A2r-A3r).
Provenienza: acquisto, presso libreria antiquaria G. Arcari (Mantova), 1997
Collocazione: Arm.17.b.109
Alessandro Benedetti (1450 ca.-1512), nel 1475 si laureò alla facoltà di medicina dell’Ateneo padovano dove dal 1490 resse la cattedra di anatomia: a lui si deve la realizzazione del primo anfiteatro anatomico smontabile costruito interamente
in legno. Nel 1495 Carlo VIII di Valois, re di Francia (1470-1498) occupò il Regno di Napoli sulla base di una rivendicazione dinastica: gli si contrappose l’esercito della Lega Antifrancese formata dalla Serenissima Repubblica di Venezia, dal Ducato
di Milano e dal Papato. I provveditori del Senato Veneto, Luca Pisano e Melchiorre Trevisan, affidarono a Benedetti l’incarico di medico capo dell’esercito confederato. Al seguito dell’armata Benedetti partecipò anche alla fase conclusiva dell’impresa italiana di Carlo VIII, assistendo alla battaglia di Fornovo sul Taro e poi all’assedio posto dai confederati a Novara. Conclusa la campagna, riprese l’insegnamento a Padova.
L’intervento attivo di Benedetti alle vicende militari, lo indussero a redigere una relazione degli avvenimenti, pubblicata poco dopo a Venezia da Manuzio nel 1496 col titolo Diaria de bello Carolino. L’opera fu successivamente ristampata nel corso degli anni: è del 1549 l’edizione veneziana intitolata Il fatto d’arme del Tarro fra i principi italiani, et Carlo Ottauo re di Francia, insieme con L’assedio di Nouara, con la traduzione toscana di Lodovico Domenichi per l’editore Giolito.