I tributi di stima verso l’ormai anziano professore si moltiplicano a partire dal primo Novecento: il Comune di Mantova, città a cui Ardigò si dichiara sempre profondamente legato, lo proclama cittadino onorario, gli dedica una via cittadina e una sala della Biblioteca Comunale (1904); l’Accademia Virgiliana lo proclama socio onorario (1905): l’Accademia dei Lincei lo nomina socio d’onore (1905); diviene membro onorario dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti (1906); è nominato socio corrispondente dell’Accademia di Scienze di Torino (1908); il Comune di Cremona lo dichiara cittadino onorario (1908); diviene socio onorario dell’Associazione razionalista di Ferrara (1909); la Società Nazionale “Dante Alighieri” lo nomina Socio perpetuo (1909). Altri grandi e piccoli attribuzioni d’onore e di stima lo coinvolgono anche per le celebrazioni del suo ottantesimo compleanno nel 1909. A Mantova in particolare la Società Magistrale Mantovana che dal 1904 si titolava con il suo nome, lancia una sottoscrizione per la realizzazione di una tarda celebrativa dedicata all’anziano professore da apporre sulla facciata del Liceo dove aveva a lungo insegnato. Nel 1909 Ardigò, vecchio e affaticato, chiede di essere messo a riposo e pone termine alla sua carriera di Docente per dedicarsi completamente agli studi filosofici. Pubblica quello stesso anno il decimo volume delle sue Opere Filosofiche.
Immagine: Ardigò nel suo ottantesimo compleanno, nel 1909, in Venti capi del "Buch der Lieder" di E. Heine, Bergamo 1909