Carlo Cerati (1865-1948)
Marmo di Carrara, 1909, cm 120 x 190
Firmato in basso a destra: Cerati
Mantova, prospetto della Biblioteca Comunale e del Liceo Classico “Virgilio”
Nel febbraio 1908, in occasione dell’ottantesimo compleanno di Roberto Ardigò, vengono promosse, a Mantova come a Padova, fastose e partecipate celebrazioni.[1] La Società Magistrale Mantovana che dal 1904 si titolava con il suo nome, guidata dal presidente Vittorio Ferrari, si fa promotrice in prima linea per organizzare e sostenere le onoranze. Già nel dicembre 1907 viene indetta una pubblica sottoscrizione perché i festeggiamenti al Vegliardo illustre riescano degni di tanto Uomo.
La cronaca delle celebrazioni, pubblicata sempre a cura della Società Magistrale, registra la complessità dell’organizzazione, sostenuta anche dall’Amministrazione Comunale.[2]
Tra le varie manifestazioni, l’Associazione Mantovana dei Professori delle Scuole Medie nel gennaio 1908 presenta al Comune, proprietario dell’edificio, la proposta di far collocare nell’atrio del Liceo nel quale Ardigò aveva insegnato dal 1856 al 1880, un medaglione con il ritratto del filosofo.[3] Del lavoro viene incaricato lo scultore mantovano Carlo Cerati,[4] coinvolto anche nella realizzazione della pergamena che la Società Magistrale volle donare al Maestro, ideata dal prof. Torquato Broglio.[5]
La lapide, collocata poi sulla facciata del Liceo, verrà inaugurata, alla presenza delle autorità, solo l’anno successivo, il 2 maggio del 1909, ma datata al 28 gennaio, giorno di nascita del maestro, uomo la cui vita è tutta un insegnamento e un esempio.[6]
La targa, molto curata in ogni suo dettaglio e ornata con motivi a vegetali di gusto Liberty, presenta il volto barbuto del filosofo in bassorilievo racchiuso entro un ovale. Cerati, artista raffinato capace di grande sensibilità e eccelsa maestria tecnica nella lavorazione del marmo, riesce a rendere viva e intensa l’espressione del volto del filosofo, oggi in parte spenta dell’usura del marmo. Un ramo d’alloro e uno di quercia fanno da cornice al ritratto molto somigliante del vecchio maestro, colto quasi frontalmente e sicuramente ripreso da una fotografia, forse la stessa pubblicata all’epoca.[7] La firma di Cerati, posta in basso a destra sotto l’ovale, oggi appare appena visibile, mentre è scomparsa del tutto la scritta “MANTOVA” che si trovava subito sotto. Il raffronto con la fotografia della targa, pubblicata nel 1909, permette di cogliere altri dettagli che ora risultano poco leggibili a causa del dilavamento del marmo esposto agli agenti atmosferici. Dalla fotografia riemerge così la raffinatezza delle decorazioni incise ora scomparse, prende forza la vibrazione chiaroscurale dei fregi vegetali e l’espressione intensa dello sguardo dell’anziano professore.
Accanto al ritratto la dedica recita “A Roberto Ardigò/ qui per trent’anni maestro/ di verità positiva e di virtù civili/ l’associazione mantovana dei professori per pubblica contribuzione/28 gennaio 1909.”
La targa fu riprodotta in prima pagina dalla Gazzetta di Mantova del 2 maggio 1909 che la definì un lavoro artisticamente perfetto e, nel medaglione, somigliantissimo, parlante quasi. L’Ardigò stesso scrisse, congratulandosi: un bravo! Anzi bravissimo! Devo dire allo scultore. Proprio bello! Il signor Cerati ha veramente il senso dell’arte, e un senso squisito.[8]
Sempre nel 1909 la targa appare riprodotta anche nella pubblicazioni dedicata a celebrare il ruolo di Ardigò nelle scuole mantovane; la stessa immagine, ben incorniciata, si riconosce infine sulla parete dello studio Mantova di Ardigò immortalato in un bella pubblicata da “Illustrazione italiana” del 26 settembre del 1920.[9]
[1] Per L’ottantesimo compleanno di Roberto Ardigò, in “Il Maestro Mantovano”, 1 febbraio 1908, n. 62; vedi anche “Il Maestro Mantovano” 1 marzo 1908, n. 63; 1 aprile 1908, n. 64; 1 dicembre 1908, n. 72; Giuseppe Tarozzi, Il Significato Storico e moderno del pensiero di Roberto Ardigò, Mantova 1908 [OP-CC 65.32] – discorso e cronaca dei festeggiamenti per 80° compleanno. ASCMN: CAT XV.2.1_1908: 178.496/1908 + 128.368/1908; 178.828/1908: Delibera di celebrazioni 80°compleanno Consiglio Comunale 24 gennaio 1908, Estratto della cittadinanza onoraria e 2 lettere autografe di Ardigò di ringraziamento.
[2] Tarozzi G., Il Significato Storico e moderno del pensiero di Roberto Ardigò, Mantova 1908, pp. 34-37. Viene riportata anche la lettera datata 5 gennaio 1908, di Ardigò che, invitato, si scusava di non poter presenziare perché… alla mia età, e nelle condizioni nelle quali mi trovo, il più piccolo disagio, massime in questa stagione, basta a farmi cadere malato.
[3] ASCMN: CAT XV.2.1_1908: 128.457/1908; 128.2266/1909;
[4] Zacchia T., Carlo Cerati, uomo e artista in “Gazzetta di Mantova”, 5 novembre 1948, p. 3; Margonari R., Carlo Cerati, “modernista”, in “Civiltà Mantovana, n. 51-52, Mantova 1975, pp. 228-229; Sartori A., Cerati Carlo, in Artisti a Mantova nei secoli XIX e XX. Dizionario Biografico, vol. II, Mantova 2000, pp. 792-794; Cerati C., Rosa V., a cura di, Il furore e la grazia. Carlo Cerati Scultore 1865 – 1948, Casalmaggiore 2001, p. 137 n. 41; C. Pisani, Le raccolte storico artistiche della Biblioteca in C. Guerra La Biblioteca Comunale Teresiana fra storia e futuro, Mantova 2014, pp. 188-189.
[5] “Il Maestro Mantovano” 1 dicembre 1908, n. 72; Giuseppe Tarozzi, Il Significato Storico e moderno…, cit, 1908, p. 71; Mondolfo R., Roberto Ardigò nelle Scuole di Mantova, Mantova 1909, p. 1;
[6] Mantova a Roberto Ardigò in “Gazzetta DI Mantova”, 2 maggio 1909.
[7] “Il Maestro Mantovano” 1 febbraio 1908; Giuseppe Tarozzi, Il Significato Storico e moderno, cit, 1908, p. p. 2
[8] Margonari R., Carlo Cerati, “modernista”, in “Civiltà Mantovana, n. 51-52, Mantova 1975, p. 229 nota 18.
[9] Mondolfo R., Roberto Ardigò nelle Scuole di Mantova, Mantova 1909, p. 1; La morte di Roberto Ardigò in “Illustrazione Italiana”, 26 settembre 1920.