Roberto Felice Ardigò nasce a Casteldidone (Cremona) il 28 gennaio 1828 da Ferdinando e Angela Tabaglio. Di origine agiate (nonno e zio erano ingegneri) la famiglia cade in povertà ed è costretta a migrare. Con i suoi fratelli, Giulio, Olimpia e Federico, a soli otto anni, nel 1836, Ardigò arriva a Mantova dove il padre ha trovato un modesto lavoro come custode. Qui Ardigò frequenta le scuole civiche dove si distingue subito per l’ingegno precoce e la ferma disciplina. Prosegue con profitto gli studi sino ad entrare nel 1845 nel Seminario vescovile, convinto nella sua fede e sostenuto soprattutto dalla madre, fervente cattolica. Di salute molto cagionevole, soffre di gravi disturbi gastrici e nervosi che lo accompagnano in fasi alterne per tutta la vita. Nel 1848 ottiene un posto gratuito nel seminario teologico di Milano, ma i disordini politici lo costringono a rientrare a Mantova. Pur continuando con determinazione gli studi in quei mesi di scontri risorgimentale Ardigò si lascia affascinare dalle istanze patriottiche e spinto da sincero spirito di lotta si reca a Goito per arruolarsi nell’esercito combattente di Guglielmo Pepe, ma alla viglia della battaglia, colto da febbre (soffriva di febbre terzana malarica) dovette rinunciare con grande rimpianto. Tornato a Mantova incontra Monsignor Luigi Martini rettore del Seminario che lo prende sotto la sua protezione accogliendolo in casa sua, dal 1849 al 1854, dopo la morte dei genitori. In quegli anni particolari, è in spirito vicino ai congiurati di Belfiore, in particolare a Don Grioli, e si dispera per il loro supplizio.
Immagine: Casa dove nacque Roberto Ardigò a Casteldidone (Cremona) - BCMn, Fondo Ardigò, B. 16 - Cartolina commemorativa per i 70 anni, 1898.